sabato 30 maggio 2009

La scuola di Chicago




Quando si parla di neo liberismo viene da pensare ai radical shique o alla democrazia nobile ... sbagliato. Il liberismo piace ai dittatori. Ne parlavamo in questo post apparso mesi fa sull'MBM assieme a Fabio Lanzi.

Fabio
Caro Giovanni, rieccoci qui. Parlando di vari argomenti dei Quaderni di Economia, ricordo che mi citasti la 'Scuola di Chicago' e del ruolo che avrebbe nell'averci condotti nell'attuale crisi. Puoi chiarirmi meglio?

sytry
Certamente, si tratta di una scuola economica, nata a Chicago appunto, il cui fondatore e mentore fu il prof. Milton Friedman. Questa scuola economica bollava Keynes e tutti i suoi sostenitori, delle altre prestigiose università americane ed europee, come comunisti. Tanto per rendere l'idea.
Secondo Friedman il mercato doveva essere deregolamentato e quindi tutte le leggi in vigore dai tempi del New Deal dovevano essere smantellate. Inoltre, al contrario della dottrina di Keynes, lo Stato non doveva intervenire nel capitale ed anzi tutti gli enti statali dovevano essere svenduti ai privati. Secondo la scuola di Chicago, sarebbe stato il costrutto del sistema economico mondiale e senza confini a trovare da solo un equilibrio. Infine ... punto molto importante, la scuola di Chicago faceva proprio l'assunto della "tabula rasa" ... secondo questo assunto, un disastro come una guerra o un cataclisma, erano un colpo di fortuna nella tragedia, in quanto in questo tipo di periodi, si poteva ricostruire dalle macerie, aprendo cosi dal nulla un nuovo mercato. Era una sorta di colonizzazione interna, la dove prima si colonizzavano nuove terre sconosciute, ora si ricostruiva direttamente sulle macerie di un disastro.

Fabio
Non noti una punta di follia in questo modo di pensare? Mi ricorda qualcosa a cui stiamo assistendo ...

sytry
Infatti ... non sei stato l'unico a notarlo, ti faccio presente che questa scuola ... non è mai uscita accademicamente parlando fuori da Chicago! Si tratta di una utopia, l'esatta antitesi dell'utopia marxista. La dove Marx auspicava il benessere derivato dall'imprigionamento del capitale nel nome della dittatura proletaria, cosi Friedman auspicava il benessere derivato da un capitale libero di muoversi, senza alcun intervento statale. Purtroppo però, le cose andarono diversamente dal previsto, questa scuola economica non si è estinta, anzi! Questa scuola economica è il cavallo di troia delle società multinazionali, e l'amministrazione Bush l'ha rimessa in auge, basti pensare al disastro che colpì la Luisiana. Cosa fecero infatti in Luisiana?
Applicarono proprio i dettami della scuola di Chicago. Tutti si precipitarono a chiedere privatizzazioni e l'esproprio degli edifici distrutti per farne alberghi e centri turistici. Migliaglia di persone che abitavano le case popolari, si ritrovarono "homeless" due volte. La prima a causa del disastro, la seconda a causa dei falchi friedmaniani che corsero subito a lucrare sulle macerie, nessuno pensò di investire per ridare una casa alla popolazione povera rimasta senza casa.
Prima ancora, ci sono altri casi storici, infatti la CIA finanziò un progetto per "addestrare" gli studenti sud americani all'università di Chicago, al fine di creare anche nel sud america una elitè di economisti pronti ad aprire le porte, con questo tipo di economia, alle multinazionali. Infatti dall'Argentina al Brasile, Cile compreso, ecc ... tutti si affrettavano durante il secondo dopo guerra ad applicare politiche economiche keynesiane, proteggendo i propri prodotti nazionali da quelli esteri e ridistribuendo attraverso tasse e lavori pubblici, la ricchezza prodotta ... questo era un sacrilegio per gli Stati Uniti ... e per gli adepti della scuola di Chicago. Faccio l'esempio del Cile: In Cile la CIA si rivolse all'università cattolica di Santiago, per finanziare gli studi dei loro studenti più meritevoli a Chicago, dove avevano vitto e alloggio gratis, e questi studenti divennero professori poi in Cile, stessa prassi negli altri paesi del sud america ... si voleva "ipnotizzare" la classe dirigente, al fine di applicare gli assunti di quella che oggi conosciamo come globalizzazione ... in Cile, che ricordo, allora era la più antica democrazia sud americana, l'intellighenzia locale non si lasciò prendere in giro ... infatti fino al 1974 continuarono a votare Allende ... che la CIA considerava "comunista" solo perchè applicava il modello keynesiano di ridistribuzione della ricchezza ... a scapito della voracità dei grandi capitalisti e possiddenti locali.
Tutti noi sappiamo come andò a finire ... la CIA finanziò il golpe di Pinochet. E infatti subito dopo il golpe furono immediatamente cancellate tutte le leggi che ponevano paletti al mercato. Gli Stati Uniti, che sono "una copertura della CIA" (D.Luttazzi) Usavano due metodi per imporre il modello economico di Friedman, il primo è quello appena descritto ... si finanziavano dei militari e si faceva un golpe. Il secondo era ... beh ... era un crimine contro l'umanità!
Faccio l'esempio dell'Indonesia dove la CIA finanziò lo sterminio sistematico di tutti gli iscritti a partiti di sinistra, ovvero ai partiti che si sarebbero opposti a questo cambio di rotta ... si tratta di migliaglia di migliaglia di morti, che addirittura coi loro cadaveri intasavano i fiumi! Questa tecnica aveva uno scopo ben preciso: creare uno shock immediato che immobilizzase una popolazione che si prevedeva insorgesse se si fosse applicato semplicemente il primo metodo.

Fabio
Quindi, abbiamo riassunto due metodi: colpi di stato per introdurre nuovi sistemi politici (ovviamente 'per il bene della popolazione' e di seguito la Storia insegna il contrario) oppure un disastro che colpisse la popolazione, un po' come tagliare i viveri agli abitanti del Castello nel Medioevo, quindi presa per sfinimento. Attualmente, secondo te, è in atto una diffusione del pensiero di Friedman? Può essere già diffuso globalmente?

sytry
Come ci insegna Naomi Kleine, -che è anche la mia principale fonte in questo capitolo. Lei la chiama shock economy ... termine che da nome al suo ultimo libro- l'america non ne fa affatto mistero, ci sono state sotto l'amministrazione Clinton, fior di inchieste giornalistiche e commissioni di inchiesta senatoriali, che dimostrano questi crimini. E questa politica si è vista con Bush in Luisiana e quando dopo l'11 settembre si martellò la popolazione da una parte gonfiando a dismisura l'allarme terrorismo, dall'altro si alimentava il terrorismo attraverso guerre che altro non si giustificano se non con la sete di petrolio.
Prima ancora dell'11 settembre, vi rimando ad uno splendido documentario di Michael Moore, "boowling colombine" dove il regista in "tempi non sospetti" già mostrava come i mass media americani terrorizzassero sistematicamente la popolazione. In definitiva l'assunto base della shock economy ... della scuola di Friedman è la seguente ... tu stesso lo hai ripetuto a iosa nei Quaderni: Problema – Reazione - Soluzione.
Si monta un problema ... o lo si sfrutta, per creare una reazione di paura e di regressione (si cerca un padre protettivo, come appunto in una regressione infantile) e infine si può imporre ad una popolazione resa docile e sedata la propria soluzione.
La psicologia gioca un ruolo importante qui ... assieme alla scuola di Chicago infatti ci sarebbe da parlare di una scuola psichiatrica ... quella del Dot. Cameron ... un uomo "dalla stupidità criminale" come lo ricorda un suo collega accademico che usando cavie umane (crimine contro l'umanità!) sperimentò i metodi che nell'amministrazione Bush furono inaugurati con il termine di "tecniche di persuasione" da utilizzare sui prigionieri di guerra, che in base ad una legge studiata ad hoc, non considerava più i prigionieri di Guantanamo, come prigionieri di guerra, ma come "nemici combattenti" ... un gioco di parole che aggirava la convenzione di Ginevra ...... e .... la sentenza di Norimberga del 46!

Fabio
Ormai, dopo l'11 settembre ed annessi e connessi... credo che non possiamo più stupirci delle menzogne e degli aggiramenti delle convenzioni umanitarie da parte del gruppo che davvero comanda.
Ricollegandomi al pensiero di Friedman ed alla sua totale applicazione ormai al mondo intero (questa crisi ne è la prova), si possono aggiungere esempi più attuali rispetto al Cile del '74.

sytry
Mi piacerebbe che tu mi parlassi di come vanno le cose da noi, nella vecchia europa, in Inghilterra per esempio …

Fabio
Nella vecchia Europa... l'Europa, intesa come Eurozona, soffrirà, a causa del pensiero applicato di Friedman... ma non poi molto, a causa della moneta unica. Piuttosto, soffre chi non è dentro la moneta unica. L'Islanda è saltata. L'Ucraina è saltata. L'Ungheria è saltata. L'Irlanda rischia di saltare... fa caso a parte perchè è dentro l'Euro, ma non ha ratificato il Trattato di Lisbona ed in qualche modo la devono ricattare. Spostandoci un pochino più in là, troviamo l'Inghilterra, sempre assolutamente esaltata dai teorici del pensiero di Friedman come il spremo esempio di aplicazione del liberismo e della deregolamentazione dei mercati.

sytry
L'ultima volta che sono stato a Londra, ricordo di avere visto un'auto, con nel finestrino posteriore un adesivo che recava la scritta "si all'europa, no all'euro" (in inglese ovviamente) gli inglesi certamente non sono rimasti fuori dall'euro per sbaglio, nel senso che sicuramente avevano il loro tornaconto nel restarne fuori, se non sbaglio ne avevamo già parlato precedentemente riguardo al fatto che il Regno Unito pur non facendo parte della moneta unica, partecipava attivamente all'interno della Banca Centrale, cosa è successo? Come si spiega questo crollo della sterlina?

Fabio
Il Regno Unito ha una sua parte nella creazione dell'Euro e mantiene una presenza nella Banca Centrale Europea, come abbiamo già dimostrato. Ma non ha l'Euro. E la sterlina inglese è in caduta libera. In questo link viene spiegata dettagliatamente la situazione:

http://crisis.blogosfere.it/2009/01/regno-unito-sullorlo-della-bancarotta.html

Prima di tutto, notiamo che le banche inglesi stanno saltando una per una. Northern Rock fu la prima ad essere nazionalizzata, ricordate le file di gente davanti agli sportelli? Era uno dei primi scricchiolii della crisi. Le altre grandi banche stanno saltando e vengono nazionalizzate, poco alla volta. Ricordiamo che 'nazionalizzare' una banca sta a significare che lo Stato entra come azionista e controllante della banca stessa. Quindi, l'esatto contrario di quello che predicava l'Inghilterra! Questo grande Stato sempre osannato per aver convertito, dopo la crisi degli anni '80 risolta dalla dolce Tatcher, l'economia da industriale a finanziaria. Ora vediamo i frutti di quelle grandi intelligenze. Praticamente, lo Stato inglese si sta comportando da controsenso vivente.
Aggiungiamo che, per risolvere la crisi in cui versa, piuttosto pesante, l'Inghilterra ha iniziato a praticare il 'Quantitative Easing', di cui abbiamo parlato nei Quaderni. In pratica, inizia a stampare moneta. E stampare moneta per risolvere i problemi economici rischia di portare sulla via dell'iperinflazione e della continua svalutazione della moneta. In pratica, come dare eroina d un tossicomane epr disintossicarlo. Dove potrebbe portare questo ragionamento?
L'Inghilterra, come detto, non è nell'Euro. L'Euro, in questo caso, funziona come unione monetaria stabilizzatrice. E, come gli altri Paesei non appartenenti all'area Euro, l'Inghilterra potrebbe saltare e dichiarare bancarotta. Dove potrebbe andare poi? Chissà, forse potrebbe entrare nell'Euro, per risollevarsi.
Ma proseguendo per questa via, continuerà nel circolo vizioso di martellarsi sempre piùi maroni per smettere di martellarseli.
La base del mio ragionamento è che nulla in economia sia casuale, a saper leggere bene. Non ritengo casuale nemmeno questo.
Ricordiamo che abbiamo l'Euro. Ricordiamo il Sucre, l'unione monetaria sudamericana. RIcordiamo la moneta unica mediorientale, in arrivo nel 2009. Allargamento delle aree di libero scambio sotto un'unica moneta ... un passo alla volta.

sytry
Con un pò di malizia ... stiamo solo ipotizzando lo ricordo, potremmo pensare che sia stato fatto tutto apposta. Insomma, stare fuori dall'euro per poter applicare questo tipo di economia selvaggia, tanto comunque si teneva una posizione di rilievo nella banca europea e nel fondo monetario internazionale, e poi, l'opportunità di entrare nell'euro la si poteva tenere da parte come scialuppa di salvataggio, è possibile secondo te?

Fabio
La direzione sembra quella delle unoni monetarie, e stiamo notando che gli Stati che stanno saltando sono quelli che stavano 'meglio soli che male accompagnati' e se la ridevano delle dififcoltà altrui. Ora, le difficoltà maggiori le hanno loro, dimostrate dalle gigantesche esposizioni delle banche di quei paesi. Non riesco a laggerla diversamente. Ricordiamo che i fili della finanza internazionale sono tenuti dagli americani e dagli inglesi, e questo è chiaro. Notare come stanno messe America ed Inghilterra attualmente.
Ci stanno giocando a piacimento, Greenspan insegna. Il tutto è portato a centralizzare sempre di più la finanza in poche mani. Voglio ricordare il gioco di acquisizioni bancarie degli ultimi anni.
Voglio anche fare notare che le solite Barclay's e Goldman Sachs stano ancora dove stanno, e credo ci staranno anche dopo.

sytry
Possiamo mettere a fuoco alcuni elementi principali che a quanto pare dominano in questi paesi in crisi. Da un lato c'è l'uso dei media per incutere terrore, accentuando notizie di cronaca nera e acennando appena le politiche sociali ed economiche messe in atto dai governi, dall'altro c'è questa febbre firedmaniana. Un tempo pensavo che tutto sommato Berlusconi fosse più Keynesiano di Prodi.

Fabio
Ricordiamo Prodi istruito in Goldman Sachs e partecipante attivo del Bilderberg.

sytry
Che, l'ultima volta che ha governato mi sembrava, onestamente un deflazionista ... eppure ... vedo che anche i media italiani seminano il terrore da un pò di tempo a questa parte e comunque siamo sempre stati messi in guardia dalle sinistre, su una ipotetica sete di privatizzazioni selvagge da parte di Berlusconi ... dobbiamo iniziare a preoccuparci? o è troppo tardi?

Fabio
Troppo tardi? O non lo è, o non lo è ancora. Non abbiamo mai parlato di Michele Spallino, uno dei più grandi blogger economisti che abbiamo. Peccato non scriva più da un annetto, lo fa solo in privato. Prendiamo un suo recente articolo.

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2009/01/bankster-di-michele-spallino_26.html

L'articolo inizia con la parola 'Bankster', fusione di Banker e Ganster, quantomai azzeccata. In sostanza, afferma che i media stiano fomentando una grande paura. Tutto pilotato insomma.
Pilotato per centralizzare il controllo dell'economia ed il possesso di beni reali da parte delle banche. Parla della bolla di Internet del 2000-2001, di come chi orchestrava le notizie ci abbia enormemente guadagnato. E parla di come si stia cavalcando e spingendo la paura per fare acquisti di aziende ìin saldo', proprio grazie a questa crisi.
Comprano a saldo nelle crisi e vendono a rpezzi alti durante le riprese. Crisi e riprese, crisi e riprese, finalizzate a sempre maggiori acquisti e potere. Probabilmente arriverà una ripresa, basandosi anche su questa spiegazione. Se ricordiamo bene, il gioco dei tassi d'interesse serve a governare le crisi e le riprese.
Stiamo tornando a tassi d'interesse bassissimi e stnanno riempiando il mondo dis oldi stampati. E' probabile che un nuovo ciclo positivo ricominci. Il problema è che può avvenire ancora per una volta massimo due. Cosa succeda dopo, è dira da stabilire. Ma una ripresa, in ogni caso, è in arrivo.

Terremo monitorata la situazione.

4 Comments:

  1. `·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`··.Giusy·`·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`· said...
    Sei tremendooooo!!oddio!!un abbraccio forte serena domenica.
    Juanne Pili said...
    Oddio! ... che ho scritto? *__*

    Grazie, buon week end.
    Paul Gatti said...
    Si, sei tremendissimoooooo. Tremendissimo e dolcissimo, piccolino mio.
    Juanne Pili said...
    Paul - Il mio lato femminile ringrazia *__* ... la prossima volta in discoteca proverò ad abbordare le ragazze citando loro il modello keynesiano!

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