giovedì 18 dicembre 2008

Quando il nome del partito è un optional



La guerra tra le procure di Catanzaro e Salerno si è rivelata l'occasione che il Premier aspettava da tempo, per riproporre la trita e ritrita questione della riforma della giustizia e della separazione delle carriere. 







Il presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto, auspica un dialogo con l'opposizione. Il Pd, dopo il segnale positivo di D'Alema si mostra ancora diffidente ... sta diventando una femmina in calore questo partito democratico ... solo l'Italia dei Valori manifesta il suo dissenzo totale, senza condizioni. In tutto il partito democratico sembra esserci quindi aria di dialogo ... anche se siamo ancora alle fasi del corteggiamento, dove il maschio deve sfoggiare il suo piumaggio e la femmina rimane ancora tra il si e il no.


L'Anm (Associazione nazionale magistrati) ovviamente lamenta l'uso strumentale che si sta facendo della normalissima e legittima contesta tra le due procure si Salerno e Catanzaro, competenti l'una verso l'altra ... solo da noi ci si lamenta se i magistrati sono cosi zelanti da indagarsi addirittura tra di loro ... eppure se non ci fossero episodi come questi, non ci sarebbe garanzia di obiettività da parte della giustizia.



La domanda sorge spontanea: Come mai c'è tutta questa voglia di fare tavoli di “finti dialoghi” sulla riforma della giustizia? E' una risposta che per fortuna non posso dare, ma posso osservare cosa sta accadendo in questi giorni:


Repubblica:


Tangenti, arrestato ad di Total Italia Chiesti i domiciliari per deputato Pd


PESCARA - Sono 40 gli indagati dell'inchiesta della Procura della repubblica di Pescara, sulle presunte tangenti negli appalti pubblici, che ha portato ieri sera all'arresto del sindaco Luciano D'Alfonso, che è anche segretario regionale del Pd.



Corriere della Sera:


Coinvolto anche il deputato Pd Margiotta, che si autosospende dall'incarico: «Sono innocente»



L'Unità:


Il presidente della Giunta per le autorizzazioni della Camera, Pierluigi Castegnetti, ha convocato per mercoledì una riunione con all'ordine del giorno anche la questione della richiesta di arresti domiciliari per il deputato del Pd, Salvatore Margiotta. 

Un'analisi impietosa del voto in Abruzzo, che indica la «fuga» di 150mila elettori, aggravata dallo choc per l'arresto del sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso; poche ore dopo, la richiesta di arresti domiciliari per il deputato lucano Salvatore Margiotta. Poi il caso Napoli.



Io pensavo che potevo finire qui con questa imbarazzante rassegna stampa ... invece abbiamo anche nuovi casi in campania.


Queste persone dovrebbero difendere la giustizia dalle grinfie dello psico nano e dei suoi amici ... alla camera e al senato dovranno rendere conto di queste cose, dovranno renderne conto ai tavoli delle trattative, ecco “trattative” è il termine esatto, che ufficialmente viene sostituito con la parola “dialogo”. E' una bellissima parola, ma dubito che il Premier sia nella posizione di dover dialogare, visto che l'opposizione sta incassando proprio sul tema giustizia diversi autogol ... uno dietro l'altro, non ci sarà nessun dialogo, ci saranno delle trattative dove l'opposizione farà la parte del delinquente che difende i giudici. Per carità! Esiste una certa differenza tra i D'Alema e i Fassino che stanno ai vertici, e quei consiglieri o sindaci che stanno alla base ... ma questo è il biglietto da visita che si porteranno dietro nel tavolo dei 60 giorni da loro proposto.


Questa non è una opposizione, è una versione un pò rintronata del PdL. Queste cose succedono quando si vuole fare qualcosa di nuovo esteriormente -vedi "fanatismo Obamiano" di contorno- ma nella sostanza continuano ad esistere le clientele e i sistemi della vecchia DC. Prima di fare una riforma della giustizia bisognerebbe “fare giustizia” e cominciare le pulizie di Pasqua in anticipo, con epurazione sistematica di tutti quegli individui che nel partito sono entrati dalla finestra, e che nelle manifestazioni in piazza, riunioni di circolo e affissioni varie, non si sono mai visti ... cosi magari per le prossime elezioni non solo limitiamo la penetrazione di delinquenti in Parlamento, ma riusciamo pure a evitare il solito balletto dei cambia bandiera da un partito all'altro.


Certamente l'Italia è una democrazia sui generis, con una opposizione che somiglia alla spalla di un comico, (il Governo) e un Presidente della Repubblica con forti amnesie riguardo al periodo storico che va dal '46 all'89 ... periodo in cui era, o credeva di essere, un comunista.

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