I viaggi spaziali intergalattici sarebbero impossibili, sia per i limiti imposti dalla costante della velocità della luce, sia per i limiti materiali della nostra tecnologia. Eppure la teoria della relatività ristretta dovrebbe spiegare, o meglio, rendere plausibili visite di alieni. Non sto dicendo che ET esiste, perchè ad oggi non esistono prove al riguardo. Tutti i presunti casi di rapimenti alieni, incontri ravvicinati di 3°tipo e avvistamenti di dischi volanti, si sono rivelati delle bufale o sono rimasti fenomeni i cui dati sono rimasti inquinati o vaghi a tal punto da rimanere senza risposta. Questo articolo non intende dimostrare niente. Si tratta solo di un ragionamento logico.
La mia intuizione non è farina del mio sacco, probabilmente è rimasta a decantare nel mio cervello nonostante fosse sempre stata sotto il mio naso, non è la prima volta che leggo dei paradossi di Einstein e cose del genere. Eppure mi è bastato leggere un importante saggio di Isaac Asimov, "Il libro di fisica" perchè la cosa balzasse nella mia mente ... me la sono trovata nero su bianco, scritta da questo grande studioso, divulgatore scientifico e mitico romanziere della fantascienza moderna. Asimov -ci tengo a spiegarlo- era laureato in chimica e biologia, non che membro del MENSA, una associazione che riunisce tutte le persone con un quoziente intellettivo superiore alla media. Insomma le mie fonti non si basano (come mio solito) sulla canna della sera prima, ma su due paradossi formulati da Einstein e sulla interpretazione che un grande divulgatore e scienziato come Asimov ne fa. In particolare "Il libro di fisica" da cui prenderò alcune trascrizioni, è considerato la bibbia della fisica in ambiente accademico.
Detto questo cominciamo. Partiamo con lo spiegare a grandi linee la teoria della relatività ristretta di Einstein attraverso due paradossi formulati dal grande fisico, quello degli orologi e quello dei gemelli, in modo da poter spiegare facilmente questa teoria, senza farvi scendere i marroni al suolo.
Il paradosso degli orologi.
Tempo e spazio sono due cose strettamente collegate, attraverso la velocità, man mano che questa aumenta il tempo esteriormente è notevolmente più rapido che all'interno dell'oggetto stesso. Arrivati alla velocità della luce si raggiunge una situazione in cui il tempo si ferma e la massa tende all'infinito ... ecco perchè è una costante insuperabile. Poniamo il caso che due navi spaziali si incrocino durante la loro rotta a velocità prossime a quelle della luce. Le chiameremo "X" e "Y". (questo fa sentire molto intelligente il sottoscritto) In ciascuna astronave è posizionato un grosso orologio. Per chi sta nella X, l'orologio Y è indietro. Viceversa per chi sta nella Y, l'orologio X è indietro. Qui sta il paradosso. Infatti non possono esistere due orologi indietro l'uno rispetto all'altro. Se uno è indietro, l'altro per forza dovrebbe essere avanti. Anzi è avanti ... si tratta di una regola di vita, come il 2+2=4. C'è solo un modo per realizzare il paradosso: far frenare entrambe le navi nello stesso istante, se da un lato è molto improbabile riuscire a farle frenare contemporaneamente, dall'altro è anche vero che una frenata cosi potente ammazzerebbe tutti quelli che ci sono dentro lasciandoli spiattellati sulle pareti della prua. Ma se ci si riuscisse, e si facesse calare un ponte che permette di collegare X e Y, in modo che i passeggeri possano vedere contemporaneamente gli orologi assieme, cosa succederebbe? Asimov non lo spiega, probabilmente non lo spiega nemmeno Einstein. Io credo che per poter reggere questa situazione l'unica soluzione -alla quale i fisici sono arrivati oggi con la teoria delle stringhe- sia quella della creazione di due universi paralleli: in uno è indietro X, nell'altro è indietro Y.
Il paradosso dei gemelli.
Un gemello resta a terra e l'altro parte nello spazio ad una velocità prossima a quella della luce. Dopo 100 anni l'altro gemello fa ritorno e trova suo fratello vecchio come Matusalemme, mentre per lui è passata solo una settimana. E qui, osserva Asimov, il limite della velocità della luce non sussiste più. Un uomo in teoria potrebbe, per esempio, percorrere 50 anni luce all'andata e 50 al ritorno, senza problemi, perchè per lui il viaggio dura pochi giorni. Per tanto non è affatto da escludere che degli alieni possano viaggiare dalle profondità dello spazio fino alla Terra. Teoricamente è possibile. Ma sorge una nuova domanda: cosa motiva un essere umano o ET, a fare un viaggio nello spazio e nel futuro, sapendo che poi al ritorno il suo mondo non esisterà più? Francamente non ne ho idea. Ma sono tante le cose strambe che vedo in questo mondo che non avrei mai giudicato plausibili se non le avessi viste in tv. Innanzitutto i kamikatze ... come fa un uomo o una donna a suicidarsi per Bin Laden? Eppure succede! Noi valutiamo le motivazioni sulla base della nostra vita familiare e sociale, in base ai valori della nostra cultura. Non possiamo prevedere le motivazioni degli altri esseri umani ... figuriamoci degli alieni. Comunque è anche vero che due secoli fa l'Australia fu colonizzata trasferendo dei detenuti dall'Inghilterra. Insomma è plausibile che facendomi scegliere tra la forca e Alfa centauri, io scelga la seconda.
Continua...