lunedì 2 marzo 2009

Analfabetismo emotivo

MESSAGGIO

Trascritto (no copy-paste)  da un testo di U. Galimberti, "L’ospite inquietante"(cap.4) ed. Feltrinelli.

Conosciamo la collera quando il sangue affluisce alle mani rendendo più facile impugnare un’arma o sferrare un pugno, mentre la frequenza cardiaca aumenta e una scarica di ormoni, tra i quali l’adrenalina, genera un’energia abbastanza forte da permettere un’azione vigorosa.

 


Conosciamo la paura quando il sangue fluisce verso i grandi muscoli scheletrici, come ad esempio quelli delle gambe, rendendo cosi più facile la fuga, mentre il volto, momentaneamente meno irrorato, impallidisce.

Conosciamo l’amore che, con il risveglio del sistema parasimpatico, produce una reazione opposta a quella che abbiamo visto  nella reazione di combattimento e fuga, tipica della collera e della paura.

Conosciamo la tristezza che, rallentando il metabolismo, consente di adeguarci a una perdita significativa, a una delusione d’amore, a un evento di morte. La chiusura in se stessi che si determina, la risposta ridotta agli stimoli esterni tengono animali e uomini vicini ai loro rifugi, quindi al sicuro quando sono tristi e perciò vulnerabili.

Oggi lo sviluppo delle neuroscienze sa dirci quasi tutto sulle nostre emozioni, ma ancora non dice quel che Aristotele riferisce nella Retorica, la dove scrive: “le emozioni hanno relazioni con l’apparato cognitivo perché si lasciano modificare dalla persuasione”. Ciò significa che la nostra emotività può essere educata e, se vogliamo una società migliore, deve essere educata.

Oggi giorno i notiziari fanno l’elenco degli attacchi furiosi sprigionati dagli impulsi sfuggiti al nostro controllo. Veniamo cosi a sapere di segretarie massacrate davanti al loro computer, di vicini di casa stuprare la donna della porta accanto, di inviti a ragazze che, ignare, trascorrono con amici l’ultima sera della loro vita, di neonati abbandonati nei cassonetti, di figli che a martellate uccidono i genitori, in un crescendo che, fra i paesi industrializzati, colloca l’Italia al secondo posto dopo gli Stati Uniti.

A ciò si aggiunge un incremento esponenziale dei fenomeni di depressione, con una percentuale tripla, per i nati dopo il 1945, rispetto a quella dei loro nonni, e con tassi di suicidio che hanno subito un’impennata soprattutto fra i giovani, vittime di insuccessi scolastici, di delusioni d’amore e persino della congiuntura economica in un contesto, tipico delle società avanzate, dove il denaro è l’unico generatore simbolico di tutti i valori.

[…]

Dispongono ancora i nostri giovani di una psiche capace di elaborare i conflitti e quindi, grazie a questa elaborazione, di trattenersi dal gesto? Esiste nella loro cultura e nelle loro pratiche di vita un’educazione emotiva che consenta loro di mettere in contatto e quindi di conoscere i loro sentimenti, le loro pulsioni, la qualità della loro sessualità e i motivi della loro aggressività? Oppure il mondo emotivo vive dentro di loro a loro insaputa, come un ospite sconosciuto a cui non sanno dare neppure un nome? Se cosi fosse, di fatti simili a quelli sopra elencati aspettiamocene molti, perché è difficile pensare di poter governare la propria vita senza adeguata conoscenza di sé.

 

18 Comments:

  1. Valeria said...
    Ce l'ho..regalato alla mia sorellina che studia psicologia...sono libri interessanti questi..grande testa,te l'ho sempre detto!!!;-)
    cieloeinfierno said...
    wow... sarà interessante leggerlo^^...
    Anonimo said...
    ...sicuramente stiamo assistendo ad un imbarbarimento delle persone. Forse una volta si studiava di meno, ma c'era più educazione e controllo... adesso fanno i "matti" pure i laureati :-)
    Dany said...
    Io ogni volta ke prendo acidi vedo bene il futuro...Ma xke dici tutto ciò Gio!ihihihihihih lo sai ke siamo consanguinei nel senso ke abbiamo lo stesso gruppo xciò se un domani ho bisogno...mo raccomando nn far morire gli amici!!!ihihihih ciao Giooooooo
    Juanne Pili said...
    Dany ... ti lascio immaginare cosa mi sto toccando in questo momento. *_*
    Viviana said...
    Vuoi una mano?
    Ao mica pensare male però, non intendo a toccare i maroni................
    Viviana said...
    Sai dirmi perchè non si vede piùla mia immagine nei blog che mi seguono?
    Misteri di blogger
    Juanne Pili said...
    Viviana-Ecco chi era che è sparito dai miei lettori! Secondo me è un bug, dovuto al cambiamento della formattazione della lista dei lettori, ti tocca reinserire tutti.
    Anonimo said...
    non è facile conoscere se stessi. parto anche da me stessa, nonostante credo di conoscermi abbastanza bene, qualche volta riesco a sorprendermi...
    The Ardee Man said...
    Cool picture man.did u paint ?
    Maybe u can find somthing about Ardee im wikipedia but it is a small place but it is home.
    Samanta Sonaglia said...
    secondo me è il modo di vivere ke è cambiato, ke rende tutto + complicato... anke conoscere se stessi. Forse il trucco, se così vogliamo kiamarlo,sta nel dare alla vita il giusto peso, e cercare di ritagliarci il nostro angolino nel mondo, accettando i nostri limiti e le nostre debolezze, ma cercando di superarli con le nostre virtù:-) nn so manco ke ho detto... ma all una e venti di notte ke post mi fai leggere???? :lol

    buona notte Gio':-*
    Samy
    Danzanolenote said...
    Approfito qui per ringraziarti del tutorial relativo alla barra di navigazione.per quanto riguarda quanto hai detto qui "è difficile pensare di poter governare la propria vita senza adeguata conoscenza di sé."credo che in ultima analisi sia la più calzante riflessione adatta a dare una spiegazione al perchèdi certi fatti.Credo sia anche la paura di confrontarsi con il mondo dell'altro che interagendo con il proprio può costituire legami e repulsioni adattandoci così a vibrare su frequenze d'onda universali entro le quali cercare di trovare armonia ed equilibrio.In fondo l'assassino più feroce è sempre la paura che dentro di noi demolisce anzichè costruire.BUonagiornat a te.Piero
    Anonimo said...
    giova anche pairo si è trasferito:

    ti lascio il suo link

    http://pairoblog.blogspot.com/
    Juanne Pili said...
    ------------------------------------------------
    Trijana - Grande! Vado subito a dargli il ben venuto.
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    Piero - Ansichè una paura dell'alterità, occorre trovarne il fascino, sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto.
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    Sabatino Di Giuliano said...
    devo dirtelo qui
    sto ancora ridendo come un matto pensadoti commentare me e Progvolution con una mano "nascosta"...
    intanto ho letto il tuo post
    enjoy, possiamo dirlo!
    Juanne Pili said...
    Sabatino - eheheh. Che cavolo, mi sono letto due pos sui funerali di seguito! :P
    progvolution said...
    io e saba saremo funebri ma anche tu ci dai una citazione che è una mazzata!
    La mano mantienila là!
    Sussurri obliqui
    Juanne Pili said...
    progvolution - si, effettivamente la morte è difficile se non impossibile, da togliere dalla testa, perchè nella mente la natura aberra davvero il vuoto ... cosa che in fisica non ha senso, ma che è pieno di conseguenze nella nostra testa, senza questa aberrazione del vuoto, non sarebbero possibili ne la nostalgia ne l'elaborazione del lutto.

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