lunedì 30 marzo 2009

Usura globale



Questo post è una rielaborazione di una intervista che feci a Fabio99992000, al secolo Fabio Lanzi, quando l'MBM si chiamava Chatta Magazine ed usava google.docs per aggirare i limiti della precedente piattadorma in cui scrivevamo. Alla fine del post riporto il link all'articolo originale. Una versone di questo articolo in 2000 battue sarà (se tutto va bene) pubblicata per il "Saturru" un piccolo periodico locale per il quale ho cominciato a scrivere. Fabio è uno studente di ingegneria appassionato di economia, mi ha insegnato tante cose, specialmente ad informarmi a 360° senza considerare le fonti ufficiali dei dogmi, ma imparando ad analizzarle una per una, le cosiddette "fonti ufficiali" sono tali solo se sono verificabili, e sono tutte "alternative" prima dell'avvenuta verifica ... tutto il resto è marketing librario o voglia di essere un "Guru de noantri".

“Una nazione che non vuole indebitarsi fa rabbia agli usurai” (E. Pound).

L'usura in scala globale, presenta molti punti in comune con quella più comunemente conosciuta, quando si parla di uno Stato, dobbiamo tenere conto del fatto che quello che conosciamo come debito (da non confondere con il debito pubblico, che è contratto dallo stato con i suoi cittadini)  deriva dai fondi stanziati dagli organismi internazionali al fine di costruire infrastrutture e far partire una economia industriale. Il problema è che uno Stato che si indebita, può vendere il medesimo debito sotto forma di Bot (buoni ordinari del tesoro) e altri derivati, come vedremo tutto questo è stato da tempo incoraggiato, producendo oggi un debito dieci volte superiore alla liquidità disponibile nel mondo ... uno Stato perennemente in debito è un vassallo ... e da qui si deduce l'unica ragione per cui siamo arrivati a questa crisi. L'argomento è molto vasto, e sarà trattato a puntate, perchè c'è molto da spiegare, molte sono le cose da chiarire in proposito.

Vediamo per cominciare, chi sono questi organismi internazionali, che versano liquidità agli altri Stati. Il Fondo Monetario Internazionale è il principale organo preposto a questo scopo, ufficialmente dovrebbe essere il sostenitore e regolatore dell'economia mondiale. Ha un consiglio esecutivo con cinque stati membri permanenti: USA, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito. Di fatto le decisioni più importanti vengono prese dagli stati che hanno una quota maggiore all'interno di questo organismo, specialmente gli Stati Uniti. Nonostante lo scopo del Fmi sia quello di “tappa buchi” dei bilanci, non è mai riuscito (per la verità, come vedremo in seguito, non ha mai voluto) a risollevare tali bilanci, creando stati perennemente in debito, come nel caso dei paesi del terzo mondo.

Insomma il Fmi è stato il promotore della globalizzazione, tutte le somme elargite, sono finite in prevalenza per il finanziamento della costruzione di filiali di grandi multinazionali, nei territori del terzo mondo, prevalentemente per l'estrazione di materiali del sottosuolo. Il meccanismo del debito è tanto semplice quanto perverso ... si versa liquidità in formula standard ai governi, che rigirano il denaro a queste holding apolidi, che però non fanno proprio gli interessi del paese in cui si installano, specialmente nel terzo mondo, la corruzione di certe classi politiche nei paesi debitori, è un punto fondamentale per il funzionamento del sistema. L'Argentina prima del 2001 applicò alla perfezione gli standard del Fmi ... tutto il resto lo conosciamo già, ed è storia ormai. C'è da dire che le famigerate multinazionali sono solo un cavallo di troia di un piccolo gruppo di banchieri che si conta sulle dita di una mano, che sono il motore della politica del Fmi.

Ricapitolando: Il fondo presta i soldi allo stato per far ripartire l'economia, lo stato li ridà alle multinazionali per aprire stabilimenti e costruire le giuste infrastrutture. Ma questo vuol dire fornire i pesci, non la canna da pesca ed insegnare a pescare. Un pò come avveniva con la famigerata compagnia delle indie, solo che a quei tempi non c'erano problemi a parlare di colonizzazione.

Sappiamo però che anche nel cosidetto mondo occidentale le cose non vanno benone. Cosa non va nel nostro emisfero? Insomma dovremmo trarre grandi giovamenti economici da questa nuova forma di colonizzazione, invece si sono creati mostruosi squilibri. I giovamenti sono stati tratti. Ma da poche persone. Una crisi economica è un periodo di contrazione del mercato e degli investimenti. Ci si sposta verso altri mercati, ci si rinnova, in qualche modo le crisi venivano superate. Stiamo assistendo, per la prima volta nella storia, ad una crisi globale dell'economia. Non possiamo rivolgerci agli alieni per cercare nuove prospettive ... un sistema globale è in questo senso, un sistema chiuso.

Tutto questo non è avvenuto per caso, ma è cominciato a partire dal 1987, grazie a Greenspan e ai suoi “amici”, che sono riusciti negli USA a fare pressione perchè venisse deregolamentato il mercato, abbattendo i paletti posti alle borse durante il New Deal di Roosevelt. Ogni tipo di barriera al movimento di capitali è stata eliminata. Permettendo così, ai più grandi imprenditori ed alle grandi aziende, di spostare i propri capitali, senza problema, nella zona del pianeta in cui convenisse di più. Alan Greenspan è stato per diciannove anni il capo della Federal Reserve, la banca centrale americana (la quale già di per se non dovrebbe esistere, secondo la costituzione americana!) tutte le bolle economice avvenute dall'87 ad oggi sono state gestite da lui, se vogliamo cercare uno dei padri della globalizzazione, Greenspan è il nostro uomo. Uno dei più importanti “successi” di Greenspan è stato nel 1999 l'abolizione del “Glass-Stegall Act” che riportò l'america alle condizioni precedenti il 1929.

Ma perchè Greenspan, un uomo con una responsabilità cosi enorme, ha permesso questo? qual'era il suo scopo?

Venne piazzato alla Federal Reserve da Reagan. Lo scopo lo vediamo tutti oggi, si chiama “crisi controllata” ... la deregolamentazione del mercato, con tutti gli sviluppi che vedremo in seguito, serve esclusivamente a creare debito. Non esiste quasi più persona o istituzione che non abbia debito. Ci ritroviamo in un punto in cui l'economia si sta fermando, tantissima merce in giro, ma nessuno che la compra, sono tutti occupati a ripagare i debiti, compresi i mutui per andare in vacanza! Il debito di cui stiamo parlando, è un circolo vizioso, una forma di usura globale, dove i paesi indebitati vendono le quote di debito, il debito sale, e vendono nuove quote, ecc. (I derivati, strumenti finanziari che funzionano come i prestiti per coprire alri prestiti, coprendo buchi sempre più grandi).

Questa crisi potrebbe essere voluta e pilotata dalle grandi banche, con nomi come Barclay's, Goldman Sachs e Jp Morgan. Le quali, “casualmente”, sono rimaste in piedi.

Questi derivati di cui sentiamo spesso parlare in tv, e che ci propinano quando apriamo un conto .... fanno parte di quelle famose "scritte in piccolo che non si leggono mai", meritano una spiegazione a parte. Sono strumenti finanziari creati per scopi puramente speculativi, scommesse di mercato sui prezzi dei beni (es. petrolio e alimentari) ed anche assicurazioni contro le insolvenze. Possono essere passati di mano in mano con opzioni di leveraggio che ne aumentano i costi, creando una catena. Ma, alla fine della catena, qualcuno non sarà in grado di pagare, comincia cosi un vero e proprio domino del debito. Se sommiamo il totale del debito dei derivati al mondo ... scopriamo che supera di dieci volte la somma totale dei soldi del mondo. Quindi, un mostro scalpitante, che non può essere messo a tacere nemmeno con tutti i soldi della gente. Tutto questo a livello statale, dove i governi si possono stampare la carta moneta, produce conseguenze che possiamo immaginare e che vediamo già oggi. Le liquidità fornite dalle banche per tappare questi buchi esistono nelle memorie dei computer, ma dovranno essere comunque ripagate. Cosa succede quando si stampa, in un sistema chiuso, un'enorme quantità di moneta?

Una inflazione che quella del giugno 2008 non era nulla, a confronto. Esempio lampante è la repubblica di Weimar, nella Germania del primo dopo guerra, si misero a stampare tantissima moneta, tanta, troppa, al punto che per comprare il pane bisognava andare con una carriola piena di di soldi. Perchè i soldi non avevano più valore. Il caso di Weimar era circoscritto in una regione del pianeta relativamente piccola ... oggi il pericolo è globale!

La domanda che non possiamo non farci è “Perchè pianificare una crisi mondiale?”

Quando pochi sistemi bancari si ritrovano un numero consistente di debitori esse hanno virtualmente il controllo sui beni reali, inoltre hanno la possibilità di ritirare dalla circolazione la moneta fisica, sostituendola gradualmente, (sta già succedendo) -non essendo questa sufficiente a tappare i buchi- con la moneta elettronica. Una sorta di ipoteca di dimensioni globali. In questo modo anche internet giocherebbe un ruolo importante, se non altro di infrastruttura virtuale di questo nuovo ordine mondiale, già oggi molte transazioni avvengono nella rete.

Immaginiamo che tutte le transazioni avvengano in internet. Sarebbe una società senza contante. Una società in cui, senza una carta, un chip, un marchio, non sarebbe possibile nè vendere nè comprare. Una società in cui qualcuno, da remoto, con un tasto può decidere se tu puoi mangiare oppure no. Una società in grado di rubarci l'anima in cambio di un tozzo di pane.

Vorrei tornare all'inizio, o meglio vorrei tornare a citare Pound, il quale auspicava di ridurre a quattro ore la giornata lavorativa, in modo da lasciare almeno dodici ore di tempo libero, permettendo cosi anche la piena occupazione, concedendo come ai tempi dei romani i beni primari gratuitamente. Pound non poteva sapere che ci sarebbe stato un Greenspan ma prevedette con grande lungimiranza la comparsa delle multinazionali ... ma non solo, la sua “utopia” oggi la conosciamo come l'inferno del lavoro precario ... ridurre le ore lavorative per creare occupazione, non crea però migliori tenori di vita, è nell'ottica globale, un altro mezzo per produrre tenendo i costi sotto controllo, monitorandoli secondo le mutazioni del mercato; un'altra delle conseguenze della politica di Greenspan, il quale non era solo, vedremo in seguito, chi sono o chi erano, i protagonisti di questa crisi controllata.

Fare “tabula rasa”, incentivare la paura nella gente, renderla schiava dei mutui, dei talk show, ecc ... fa parte integrante del piano. Secondo un vecchio schema “problema (creato ad hoc) – reazione – soluzione” (qualsiasi cosa che solo un popolo impaurito può accettare) una crisi controllata, giova ai potenti nella misura in cui, noi, “popolo minuto” ci lasciamo trasportare dal populismo dei primi, accettando senza indugi le loro “soluzioni” a problemi che loro stessi hanno creato ... provate a indovinare chi c'è nell'amministrazione Obama oggi ... ci trovate la stessa nomenclatura che ha lavorato nei meccanismi che hanno generato questa crisi.

In questo quadro il problema di dipendenza dai media dei cosi detti "poteri forti" è emblematico. Coscienze sedate che non credono più nel futuro e perdono interesse ad informarsi, persone che potrebbero essere disposte a cedere un pò di libertà per il benessere, fanno il gioco di chi ha preparato questa vera o presunta "crisi controllata" ... diceva Benjamin Franklyn: "Un popolo che è disposto a cedere una quota della sua libertà per una quota di benessere, non merita ne la libertà ne il benessere".

Giovanni Pili.

07/03/2009

Fonti:

http://docs.google.com/Doc?id=dgdpgkm_11d7djvjgn&hl=en

http://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Monetario_Internazionale

http://www.pdbologna.org/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=494

http://it.wikipedia.org/wiki/Derivati



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